Mercati con un piede sull’acceleratore ed uno sul freno, continuando a bilanciare da una parte i timori legati al rallentamento dell’economia e, dall’altra, alimentando la speranza che la frenata della crescita globale consigli alle banche centrali di rallentare la stretta di politica monetaria. Di fatto la seduta di ieri evidenzia questo stato di agitazione, con indici che chiudono quasi invariati.
In Italia acquisti soprattutto sui settori difensivi, con le utilities (A2A, Italgas, Snam e Terna) in spolvero sostenuti dai rincari del gas. Nella parte opposta della classifica male Amplifon, dopo la revisione al ribasso dell’outlook della concorrente svizzera Sonova (la peggiore ieri all’interno dell’indice europeo Stoxx 600), e per Telecom appesantita dalle prese di profitto e dalle preoccupazioni sulla capacità effettiva del piano di nazionalizzazione allo studio di Fratelli d’Italia. Sul versante americano bene Walmart dopo aver riportato un EPS rettificato per il secondo trimestre di 1,77 dollari, al di sopra del consenso di 1,63 dollari, e aver rivisto al rialzo le stime sull’EPS rettificato per l’intero anno. Buoni dati che hanno generato rialzi sugli altri rivenditori di grandi dimensioni come Best Buy, Target e Ross Stores (quest’ultimo in prima posizione tra i gainers di ieri sul Nasdaq 100). Bene, inoltre, il comparto del turismo con gli operatori di crociere in rilievo grazie ai dati di Carnival, la quale ha dichiarato valori per il periodo quasi raddoppiata rispetto all’equivalente del 2019 (prima della pandemia). Rialzi che hanno portato acquisti anche per Royal Caribbean Cruises Ltd e Norwegian Cruise Line Holdings.
Nonostante la frenata del Nasdaq 100, dell’ETF ARKK e del Bitcoin, ovvero di quegli strumenti maggiormente rischiosi, la seduta di ieri ha visto un deciso ritorno sulla scena delle cosiddette Meme stock. Sebbene già nell’ultimo periodo avessimo assistito ad un loro ritorno alla scena, questa era tuttavia accompagnata dal rally estivo generale. Nei social aumentano i volumi su titoli quali Bed Bath & Beyond +29%, fuboTV +44.98%, GameStop (+6,33%), Manchester United +0,08% (quest’ultima a seguito del tweet di Elon Musk). Un ritorno di scena di un modo social che ha fatto la storia ma che tuttavia ha finito per far male a molti investitori, con la quasi totalità dei titoli che scambiano al di sotto dei massimi dello scorso anno. Perfino l’ETF di Roundhill MEME fatica a creare un benchmark che performi di pari passo al trend dei social, con la performance di ieri di un solo +0,01% e con un -41% da inizio anno.
GAS: I futures sul gas naturale europeo TTF sono stati scambiati intorno ai 225 euro per megawattora, ovvero +123% dall’inizio dell’invasione in Ucraina. Con quella che potrebbe essere la più grande crisi energetica europea da una generazione a questa parte e con un’inflazione europea causata per lo più dai rincari energetici la Germania si trova costretta perfino ad aumentare la tassazione. Decisione che genera notevoli perplessità ma che ha lo scopo di distribuire gli alti costi della sostituzione del gas russo tra tutti i consumatori finali. Situazione che sarà molto importante da monitorare per studiare le diverse politiche di bilancio rigide tedesche con quelle europee (ed italiane che vedono nel debito pubblico la soluzione a tutti i problemi). Di fatto, come Reuters riporta, la stangata per una famiglia media di quattro persone equivarrebbe a costi aggiuntivi di circa 400 euro all’anno. A 3 centesimi, i costi annuali ammonterebbero a circa 600 euro. A spingere al rialzo i prezzi diversi eventi dalla siccità (che genera minore produzione nucleare in Francia e idroelettrica in Norvegia e Italia), ai bassi livelli del Reno (che genera difficoltà nel trasporto di carbone) ma soprattutto dagli ultimi avvertimenti di Gazprom, la quale ha annunciato che i prezzi del metano potrebbero salire ancora superando i $4.000 per 1.000 metri cubi questo inverno.
Secondo Klaus Mueller, presidente della Confederazione Network Agency, il regolatore energetico tedesco, anche se le scorte di gas dovessero raggiungere l’obiettivo del 95% entro novembre (attualmente pari al 77%), ciò coprirebbe solo circa 2/3 mesi di riscaldamento, industria e domanda di energia se la Russia dovesse interrompere completamente le forniture.
Crisi europea che ovviamente innesca pressione anche in America, con il GNL americano che diventa sempre più richiesto e i cui prezzi tornano a salire.
Rialzi in Cina, con il sentimento in aumento dopo che martedì il premier Li Kequiang ha sostenuto che la Cina rafforzerà il sostegno alla politica macroeconomica per il paese dopo che dati recenti hanno indicato ulteriori prove di rallentamento della crescita. La banca centrale cinese ha anche sorpreso i mercati lunedì con una riduzione dei tassi di prestito chiave per rilanciare la domanda.
Intanto in Inghilterra non si ferma l’inflazione, giunta al 10,1% a luglio, registrando così la lettura più alta dal febbraio 1982. Non solo rialzi al consumatore ma continui rialzi anche sui prezzi alla produzione, passata al 17,1% (ovvero su massimi dal giugno 1980). Dati quindi che confermano le preoccupazioni della BoE di un’inflazione che fatica a trovare il suo picco.
Intanto la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) ha aumentato il tasso ufficiale di 50 pb durante la notte, come da attese. Nonostante l’indebolimento delle prospettive di crescita globale e il calo dei prezzi del petrolio, la RBNZ continua a temere che la persistente tensione del mercato del lavoro continui a sostenere le pressioni inflazionistiche sottostanti. Il percorso dei tassi di policy è stato alzato rispetto alla riunione di maggio, segnalando ora che il ciclo di rialzi potrebbe essere esteso al 2023 e che il tasso di policy è visto rimanere al livello terminale elevato fino al 2024.
Prossimi appuntamenti: In Europa il tasso di crescita del PIL per il secondo trimestre sarà di interessante lettura. Oltreoceano vendite al dettaglio (utili per captare quanto il consumo di beni sia influenzato dall’erosione dei salari reali), scorte EIA e verbali FED terranno compagnia agli investitori.
Sul fronte dei dati societari i principali protagonisti saranno Lowe’s, Target, TJX Companies, Zim, Cisco, Analog Devices, Brinker International e Bath & Body Works. In Europa invece riflettori puntati soprattutto su Coloplast e Swiss Life Holding.
Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.
Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.
Il prezzo delle criptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle criptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea