Il risk management è una perdita potenziale che si può verificare negli investimenti finanziari, ma che può essere gestita e ridotta adottando metodologie di mitigazione del rischio finanziario.

La gestione del rischio, del resto, è una componente essenziale della nostra vita quotidiana: sia nell’ambito lavorativo che in famiglia valutiamo ogni aspetto prima di prendere decisioni, allo scopo di ridurre i rischi che sono controllabili dalle nostre azioni. Allo stesso modo anche nel campo del trading, il trader prende decisioni di investimento in base alla valutazione di potenziali rischi che possono derivare da numerose variabili, alcune calcolabili e gestibili, altre invece non prevedibili ma che possono tuttavia essere mitigate se si conoscono gli effetti.

La gestione del rischio ha quindi l’obiettivo di minimizzare le perdite e massimizzare i profitti nel ramo finanziario, a tutto vantaggio degli agenti di borsa e degli investitori. Per raggiungere l’obiettivo di ridurre i rischi è però necessario dotarsi di una cassetta degli attrezzi che qui presentiamo in dettaglio.

Tabella dei contenuti

cosa è il risk management finanza

Come si applica il risk management al mercato azionario?

Gestione del rischio come investitore

Gestione del rischio nel trading

Gestire un black swan event

Gestisci il rischio nel mercato azionario

 

Cos’é il risk management in finanza?

Il rischio è una potenziale perdita che può essere gestita e minimizzata se si adottano apposite prassi, elencate per esempio nella norma ISO 31000. Queste vengono utilizzate da ogni contesto aziendale e professionale, compreso il settore finanziario, al fine di minimizzare gli errori e ridurre le perdite economiche.

Volendo quindi fornire una definizione di risk management, potremmo dire che la gestione del rischio si riferisce a:

un complesso di processi attraverso cui una impresa identifica, analizza, quantifica, elimina e controlla i rischi legati a un determinato processo produttivo.

Il rischio finanziario, nello specifico, è la possibilità di perdere fondi personali attraverso un investimento o l’attività di trading. Tra i rischi finanziari più comuni troviamo: il rischio operativo, il rischio di liquidità e il rischio di credito.

Il risk management è quindi una attività messa in campo dall’investitore volta a mitigare i rischi di perdita del capitale.

In generale, il risk management prevede più fasi di analisi del rischio che possiamo riassumere in sequenza come segue:

  1.     individuazione del rischio;
  2.     analisi del rischio;
  3.     valutazione del rischio;
  4.     attenuazione del rischio;
  5.     osservazione del rischio.

Individuati i pericoli bisogna assegnare loro delle priorità e preparare delle strategie di risk management finanziario.

  • Prevenzione della minaccia: una minaccia si previene effettuando ad esempio una analisi tecnica o una analisi giornaliera di mercato dell’asset su cui intendiamo investire, o ancora attraverso la sospensione del trading sulle azioni legate a una società la cui attività vive una fase di alto rischio.
  • Riduzione del pericolo: si pratica la riduzione del pericolo compiendo tutte quelle azioni volte a ridurre le probabilità che un rischio possa verificarsi, compreso il suo impatto sugli investimenti. Un esempio qui è lo strumento dello Stop Loss, il cui obiettivo è quello di proteggere l’investimento da perdite eccessive chiudendo la posizione se il prezzo di un determinato asset si deprezza esageratamente.
  • Condivisione del rischio: si tratta di una strategia di gestione del rischio che può essere praticata condividendo i rischi finanziari con altri investitori o trader.
  • Contenimento della minaccia: la strategia di contenimento della minaccia si applica quando effettuate tutte le valutazioni sul rischio si è deciso di accettarne le potenziali conseguenze, non si mettono quindi in campo comportamenti o strategie di mitigazione ma si predispone un piano di emergenza.

Come si applica il risk management al mercato azionario?

Come è facile comprendere, il risk management è una disciplina con concetti e tecniche generali che possono applicarsi a ogni settore economico, compreso quello finanziario.

Per quanto riguarda le tecniche di risk management, è stata creata una apposita normativa ISO 31010 (“Risk assessment Techniques”) che include e descrive ben 41 tecniche di gestione del rischio attraverso cui identificare e valutare pericoli e incognite.

Alcune di tali tecniche di risk management le possiamo applicare anche al mercato azionario, tra cui:

  •   Checklist: consiste nell’elencazione di pericoli, errori di controllo o rischi già noti e frutto della nostra e dell’altrui esperienza.
  •   PHA, Primary Hazard Analysis: metodo nato allo scopo di identificare gli eventi potenzialmente dannosi. L’analisi viene gestita da un caposquadra alla guida di un gruppo di lavoro che ha le competenze necessarie. Grazie al lavoro di squadra si individuano i potenziali pericoli e il loro impatto.
  •   HAZOP, Hazard and Operability: la tecnica di risk management compie uno studio strutturato e sistematico della società quotata, allo scopo di evidenziarne i rischi sotto ogni aspetto. L’esame metodico  serve a verificare come l’asset risponderà ai cambiamenti variando i parametri principali.

TBanque negli ultimi anni ha sviluppato una tecnica di risk management molto usata da chi intende investire in azioni: il social trading. Mediante la tecnica del social trading, gli investitori possono copiare le strategie di trading in azioni di altri trader, scegliendo da una lista quelli che hanno ottenuto le migliori performance di guadagno. Questa tecnica di mitigazione dei rischi nel mercato azionario è popolare perché trasforma le conoscenze e l’esperienza dei professionisti del trading in strumenti finanziari facili da usare.

Da non trascurare, quando si sceglie di investire in azioni, è l’analisi dell’andamento passato di un titolo attraverso il grafico e i dati di periodo (a un mese, tre, sei mesi, uno, due o tre anni…). Inoltre è sempre importante e strategico avere un ampio portafoglio di azioni diversificato per settore di appartenenza: utility; servizi pubblici; petrolio e gas naturale; viaggi e tempo libero, eccetera. Un esempio di diversificazione potrebbe passare attraverso il possesso di azioni appartenenti a diversi ambiti, come i servizi pubblici, le assicurazioni e quello energetico. Se vuoi ridurre i tempi nel creare il tuo portafoglio titoli, scopri lo strumento finanziario Smart Portfolios appositamente realizzato da TBanque.

Gestione del rischio come investitore

L’investitore non solo può percorrere diverse strade per gestire il rischio derivante da un errato investimento, ma può anche applicare diversi approcci: quello del trading da cui ottenere profitti dall’acquisto e vendita di azioni nel breve termine e quello l’investimento di lungo periodo comprando titoli azionari da tenere nel portafoglio per un periodo prolungato, allo scopo di guadagnare dall’aumento dei prezzi e anche per incassare i dividendi se previsti.

 

Managing risk as an investor

Il risk management sugli investimenti, in particolare, richiede la diversificazione del capitale seguendo i consigli di cui abbiamo scritto nel capitolo precedente a proposito di come investire in azioni.

L’investitore ha anche un’altra strategia nella gestione del rischio finanziario, ovvero l’hedging, che letteralmente significa “copertura dei rischi”.

La strategia dell’hedging consiste nell’effettuare una o più operazioni di investimenti di copertura, allo scopo di proteggersi dai rischi che potrebbero derivare da un altro investimento. Con la tecnica dell’hedging ci si mette parzialmente o totalmente al riparo dal rischio che potrebbe scaturire da una posizione aperta.

Di solito gli hedging prevedono l’acquisto di contratti che sono legati proprio alla fonte del rischio che vogliamo coprire. Essenzialmente questi contratti sono strumenti derivati, perché il loro prezzo si basa sul valore di altri beni sottostanti. I future e le opzioni sono gli strumenti derivati di copertura più usati con questa tecnica di gestione del rischio.

Gestione del rischio nel trading

Quando si opera a breve termine nei mercati finanziari, il risk management ha necessariamente bisogno di strumenti veloci e di automatismi in grado di intervenire a supporto del trader in maniera repentina.

 

Managing risk as a trader

La gestione del rischio nel trading richiede quindi rapidità e strumenti come lo stop loss o il take profit, che sono di grande aiuto nelle fasi di forte volatilità dei mercati finanziari.

Stop loss e take profit intervengono in due condizioni di rischi del trading opposte che spieghiamo in sintesi come segue.

Take profit: la sua funzione (letteralmente, ottenere un profitto) la spieghiamo con un esempio. Le azioni Enel spa improvvisamente aumentano di prezzo e raggiungono il livello che aspettavamo da tempo. Purtroppo per noi in quel frangente siamo impegnati nella stesura di un piano di risk management per un altro titolo e non siamo pronti a cogliere l’attimo. Grazie allo strumento del take profit, impartiamo al nostro software di trading una condizionalità, indicando al programma di chiudere la posizione quando il valore delle azioni Enel raggiunge il prezzo desiderato, così da intascare i guadagni.

Stop loss: diametralmente opposta è la funzione di stop loss, il cui compito è di attivare una chiusura della posizione per limitare le perdite. Ipotizziamo, infatti, di essere nel nostro conto TBanque e di aver investito in azioni Snam spa. Sappiamo che oggi la società presenterà il bilancio trimestrale e che secondo gli analisti si attendono risultati molto positivi, tuttavia dalla successiva pubblicazione del documento si apprende che il trimestre di Snam non è andato come prospettato e il titolo si deprezza fortemente in borsa. Si configura così un rischio inatteso, ma il nostro buon piano di risk management nel trading aveva previsto sul titolo uno stop loss per prevenire eccessive perdite in qualsiasi momento.

Hedging: con la tecnica dell’hedging trading ci si copre dai rischi legati a un altro tipo di investimento investendo in un derivato che abbia come sottostante il titolo su cui abbiamo investito. Spieghiamolo con un esempio: l’investitore decide di investire nell’indice Dow Jones 30, ma per proteggere almeno parzialmente questo primo investimento decide di comprare un contratto future sullo stesso indice azionario. Così operando, se l’indice dovesse perdere valore e il future sull’indice dovesse invece guadagnare, l’investitore avrà compensato i rischi del trading.

Gestire un black swan event

L’incubo dei mercati finanziari e dei trader è il black swan event (teoria del cigno nero), un evento che si manifesta imprevedibilmente e che si abbatte con effetti nefasti sulla maggior parte delle attività finanziarie, causando perdite significative anche per il trader più rapido a uscire da situazioni complicate.

La metafora del cigno nero come evento raro applicata all’economia è stata elaborata nel 2007 dal professore ed ex trader di Wall Street, Nassim Nicholas Taleb.

Secondo Taleb, questi eventi, i black swan event, sono estremamente rari e per loro natura non prevedibili poiché non rientrano in modelli matematicamente calcolabili.

Nonostante la loro rarità e gli effetti negativi che generano, questi eventi imprevedibili possono essere trasformati in opportunità dagli investitori e trader. Il crollo dei titoli azionari a prezzi molto bassi, infatti, consente l’acquisto degli stessi a buon mercato in attesa che i valori dei titoli si ristabiliscano dopo lo shock.

 

Dealing with black swan events

Per quanto riguarda invece il risk management in una fase che precede un potenziale black swan event, rintracciamo quattro strategie di prevenzione di base che ciascun investitore può mettere in pratica.

  1.     Diversificazione del portafoglio: investire il capitale disponibile su un ampio numero di settori economici e sulle azioni di molteplici società quotate in borsa è una regola semplice quanto fondamentale per salvare il capitale da eventuali eventi incalcolabili. Una buona diversificazione richiede un approccio globale, che tenga conto di più strumenti finanziari e mercati diversi.
  2.     Rivalutare: strutturare un buon portafoglio ben diversificato non basta, periodicamente bisogna rivalutare l’intero portafoglio e sottoporlo a verifiche per essere sicuri che sia ancora adeguato alle condizioni di mercato. Per un esempio si prenda in considerazione quanto fatto da Warren Buffett a febbraio 2020 per riequilibrare il suo portafoglio finanziario, in uno scenario economico fortemente stressato dall’improvviso cigno nero. Buffett ha quasi del tutto venduto le azioni delle compagnie aeree e lo ha fatto prima del pesante crollo di metà marzo perché aveva compreso che il settore dei trasporti sarebbe stato pesantemente penalizzato dagli effetti della pandemia.
  3.     Copy trading: il copy trading è una tecnica che consente a qualsiasi investitore, anche ai principianti, di copiare l’andamento e le prestazioni dei migliori trader senza doversi preoccupare di controllare i mercati. Per aiutare i nuovi investitori TBanque ha sviluppato un innovativo strumento che prende il nome di CopyTrader, che si occupa proprio di questo. Per praticare il copy trading basta sceglierer dalla lista fornita i top trader con i migliori rendimenti e lasciare che CopyTrader segua le strategie del top trader o della top trader prescelta.
  4.     Restare aggiornati: di fondamentale importanza nel mondo economico e finanziario è la lettura delle notizie dei quotidiani economici e dei comunicati stampa diffusi dalle società quotate in borsa detenute in portafoglio. Scopri l’apposita sezione di notizie e analisi sempre aggiornata con contenuti redatti da analisti di prestigio creata da TBanque.

Gestisci il rischio nel mercato azionario

Attraverso questa guida al risk management, abbiamo fornito alcune valide indicazioni chiave su come investire in borsa senza rischi, ovvero su come ridurre al minimo i rischi di mercato derivanti dal trading.

Descrivendo gli eventi noti come black swan abbiamo spiegato che un grado di rischio non facilmente calcolabile è sempre presente nell’attività di trading, che è bene tenere presente in ogni fase del processo decisionale.

Ad ogni modo, il rischio nel trading si può gestire e minimizzare informandosi costantemente, leggendo analisi di mercato giornaliere e in particolare coltivando rapporti con altri trader più esperti, chiedendo loro consigli o seguendo i suggerimenti della community di esperti presente su TBanque.

In definitiva, una buona gestione del rischio finanziario dipende dalla formazione, dalla disciplina che il trader applica alla sua attività di trading, dal comprendere gli errori commessi e dal lasciarsi consigliare da una comunità di investitori con alle spalle anni di esperienza.

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Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.

Il materiale è stato preparato senza tener conto di precisi obiettivi d’investimento o specifiche situazioni finanziarie e non soddisfa pertanto i criteri legali e legislativi previsti per la promozione di ricerche indipendenti. Tutti i riferimenti alle prestazioni passate di uno specifico strumento, indice o prodotto d’investimento preassemblato non rappresentano né devono essere interpretati come un indicatore affidabile di possibili prestazioni future.

TBanque non offre alcuna garanzia né si assume la responsabilità in merito all’accuratezza o alla completezza del contenuto esposto nella presente guida. Il lettore deve garantire di aver compreso appieno i rischi comportati dal trading prima di impegnare capitale. Si sconsiglia di mettere a rischio più denaro di quanto non se ne possa perdere.