Sebbene abbia prevalso l’incertezza, la seduta di ieri non dovrebbe essere interpretata come la fine di una ripresa. Resta infatti maggiormente probabile una ripresa a U, maggiormente lenta rispetto ad un rally a V. In attesa di scoprire i dati odierni sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan e dei verbali del FOMC, attesi per la prossima settimana, ieri i mercati hanno festeggiato nuove minori pressioni sul fronte inflazionistico. L’indice di luglio sui prezzi alla produzione ha infatti registrato un inaspettato calo dello 0,5% su base mensile, con attese poste ad un aumento dello 0,2%. Si tratta del primo calo dell’indice alla produzione di oltre due anni, da aprile 2020 per la precisione, generato principalmente dal calo dei prezzi energetici. Su base annua, l’inflazione alla produzione è scesa al 9,8%, il valore più basso da ottobre, rispetto alle previsioni del 10,4%.
Dati che, in aggiunta a quelli di mercoledì sull’inflazione al consumo, vivacizzano gli acquisti sui listini azionari. Il maggior ritorno a titoli tecnologici e di crescita non dovrebbe tuttavia far cadere in errore gli investitori ad alleggerire eccessivamente la propria esposizione su comparti difensivi. A tal riguardo la seduta di ieri ne è un esempio perfetto di un eventuale percorso di risalita non privo di incertezza. Le letture sull’inflazione al consumo e alla produzione più deboli del previsto suggeriscono che la Fed potrebbe adottare un ritmo più cauto di inasprimento. Coerentemente con questa narrazione, il mercato negli ultimi due giorni ha rivalutato la probabilità di un aumento dei tassi, con lo scenario di rialzo di mezzo punto percentuale che ora è lo scenario più credibile. Tuttavia, l’inflazione rimane troppo alta per il comfort, motivo per cui i funzionari della Fed vorranno vedere maggiori prove del raffreddamento dei prezzi prima di decidere l’entità dell’aumento di settembre. A tal riguardo il calendario gioca a favore della Fed, con i dati sull’occupazione di venerdì 2 settembre e i dati sull’inflazione al consumo di mercoledì 13 settembre la Fed avrà modo di monitorare la tendenza prima della decisione sui tassi attesa per mercoledì 21 settembre. Sulla curva dei tassi, intanto, ieri l’asta per i Treasury a 30 anni ha attirato una domanda debole, spingendone i rendimenti al rialzo, e riportando l’attenzione a come gli investitori richiedano un rendimento maggiore vista ancora la presenza di incertezza sull’inflazione.
Intanto il Nasdaq 100 registra ben l’88% delle società scambiare sopra la propria media mobile a 50 periodi, un valore a cui non assisteva dal giugno del 2020, offrendo speranza per un proseguimento della tendenza.
Come in passato riportato l’alta correlazione (negativa) tra l’indice tecnologico americano e il petrolio resta alta, con la correlazione negli ultimi 30 giorni in aumento a -0,73. Questo non hai ieri assistito il mercato azionario con il petrolio che ha registrato rialzi di quasi 2 punti percentuali sulla scia di previsioni al rialzo sul greggio. Ieri infatti l’IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia, ha rivisto al rialzo le previsioni sulla domanda globale di greggio a 2,1 milioni di barili al giorno, in aumento di 380.000 rispetto alle previsioni precedenti. Le pressioni sul gas starebbero infatti incentivando il passaggio al petrolio. Di parere opposto l’OPEC, che nel suo Report di agosto riporta attese per una domanda di petrolio nel 2H22 al ribasso, tra le aspettative di una ripresa delle restrizioni COVID-19 e le continue incertezze geopolitiche. Tuttavia, anche la stessa OPEC ha riportato come non sia possibile escludere un nuovo aumento dei prezzi, generato soprattutto da un’offerta sempre più a rischio di interruzioni. Petrolio quindi che diventa termometro della capacità di rally sui mercati, in attesa di un’attenuazione della sua correlazione.
In Europa proseguono gli acquisti, generati principalmente dalle ottime notizie statunitensi. Questo in quanto il quadro di fondo sul Vecchio Continente resta altamente incerto. Intanto, dopo aver assistito a rincari su benzina e gas, a spaventare i consumatori europei è ora l’elettricità. I prezzi energia elettrica in Europa sono infatti saliti a livelli record, poiché la prolungata ondata di caldo ha aggiunto pressione ai mercati energetici già messi a dura prova dai tagli della Russia alle forniture di gas. L’energia tedesca per carico di base per il prossimo anno, il prezzo europeo di riferimento, è aumentato di oltre il 5%, raggiungendo la cifra record di 452,50 euro per megawattora, cinque volte più alta rispetto al prezzo dell’anno scorso. Le ondate di caldo di quest’estate hanno intensificato la domanda, aggiungendo al contempo interruzioni dell’approvvigionamento, con i principali corsi d’acqua, utilizzati per generare energia idroelettrica, raffreddare gli impianti nucleari e trasportare le materie prime energetiche, che si stanno prosciugando. Questo mentre il prezzo del gas TTF scambia nuovamente su nuovi massimi a 208 €/Mwh, annotando così un +17% nell’ultimo mese. Nuove sfide per i governi e per la BCE nella sua lotta all’inflazione.
Intanto in America si assiste al sorpasso di Disney nei confronti del leader Netflix. Gli abbonati complessivi di Disney (Disney+, Hulu e ESPN+) sarebbero infatti pari a 221,1 milioni, dato quindi superiore ai 220,7 milioni di abbonati di Netflix.
La discesa sul mercato azionario non poteva che non portare dietro correzioni anche sul mondo delle cripto asset, la cui capitalizzazione ha ieri annotato una contrazione di quasi 2 punti percentuali. Intanto, in attesa del merge di Ethereum (la cui data stimata si dovrebbe aggirare al 13 Settembre) cresce il dibattito all’interno della sua comunità. La possibilità di un fork diventa sempre più realtà con i miner sul piede di guerra (e chissà con la possibilità di una creazione di una nuova blockchain ETHPoW). Il motivo è semplice, il passaggio dal PoW al PoS farebbe evaporare dall’oggi al domani il loro profitti di mining.
Le preoccupazioni derivanti da questa cosiddetta ‘guerra civile’ potrebbero causare volatilità futura per Ethereum, colpendo anche concorrenti come Ethereum Classic, Solana, Avalanche e Tezos.
Su Bitcoin cresce l’offerta su Lightning Network, un protocollo Layer 2 progettato per velocizzare le transazioni basate su Bitcoin. Questo mentre la capacità di Lightning Network è in costante aumento e ha raggiunto il massimo storico, con una crescita che sembra accelerare durante i mercati ribassisti, segnando uno spostamento del sentimento dall’esuberanza e dalla speculazione alla sperimentazione e alla costruzione di soluzioni a lungo termine per il Bitcoin.
Ma anche i gestori patrimoniali non stanno a guardare. BlackRock ha annunciato il lancio di private trust che offre ai clienti istituzionali con sede negli Stati Uniti l’esposizione allo spot bitcoin. Abrdn, ha invece riportato l’acquisto di partecipazioni all’ Exchange regolamentato di risorse digitali del Regno Unito Archax.
Agenda odierna: Regno Unito principale protagonista della giornata con le pubblicazioni su Prodotto Interno Lordo, Bilancia commerciale, produzione industriale e manifatturiera. In Francia e Spagna saranno inoltre diffuse le letture finali sull’inflazione per luglio, mentre l’UE pubblicherà il dato sulla produzione industriale. Negli Stati Uniti bilancia commerciale e, soprattutto, sentiment del consumatore rilevato dall’Università del Michigan le principali rilevazioni.
Infine, il PIL del secondo trimestre della Russia mostrerà quanto le sanzioni internazionali per l’invasione dell’Ucraina hanno colpito l’economia del paese.